L'aumento di volume del seno è divenuto uno degli aspetti del dibattito a proposito dei limiti da imporre agli interventi estetici: ricostruzione contro vanità. Questo sarebbe stato fuori luogo nel XVII secolo, poiché allora donne (e uomini) sottoponevano piuttosto il proprio corpo a interventi di riduzione. Sono tornate relativamente comuni varie tipologie di intervento, tra cui I'utilizzo della liposuzione per rimuovere depositi di grasso localizzato (sia dalle natiche che da altre parti del corpo), volte a rassodare e tendere i glutei al fine di ridar loro sembianze giovanili. Fino agli anni '70 il metodo classico usato per rimuovere i depositi di tessuto adiposo dai glutei, dall'addome e dalle cosce era costituito da "adipectomia a blocchi con incisione della pelle", intervento chirurgico che rimuoveva tanto i tessuti grassi quanto la pelle in eccesso. Il risultato era un corpo più sottile, ma segnato da cicatrici evidenti, che spesso divenivano sede di nuovi depositi di grasso! Queste tecniche derivarono dagli interventi di riduzione iniziati nel 1889, con rimozione di adipe e cute dall'addome e dalle cosce ad opera di Howard Kelly.
Durante gli anni '70 furono sviluppate varie metodologie, comprese quelle di Ivo Pitanguy, per nascondere le cicatrici. Nel 1970 il chirurgo estetico brasiliano Pitanguy effettuò un lifting dei glutei che venne diffusamente copiato. Nato nel 1926, si formò presso la Facoltà di Medicina di Rio de Janeiro e prestò servizio tra il personale dell'ospedale del Pronto Soccorso, dove effettuò interventi di chirurgia ricostruttiva. A 22 anni lasciò Rio e si diresse negli Stati Uniti per studiare al Bethesda Hospital di Cincinnati. Successivamente operò a fianco di vari chirurghi in Francia e nel Regno unito, tra cui Archibald Mclndoe a Londra, che gli insegnò la procedura per la rinoplastica e spianò la strada al suo incontro con Harold Delf Gillies. Quindi il percorso di Pitanguy, dal suo contributo allo sviluppo della chirurgia estetica in Brasile, dove aprì la sua prima clinica a Rio nel 1963 , lo condusse a ritroso fino alle origini della chirurgia estetica, agli inizi del secolo. Tentò vari metodi di chirurgia sottocutanea che sostituissero le procedure che causavano cicatrici evidenti. L'uso del cucchiaio per raschiamenti uterini spesso condusse a esiti alquanto catastrofici, poiché non si poteva mai essere sicuri di ciò che veniva rimosso sotto la pelle. In effetti, la prima causa di malasanità nel campo della chirurgia estetica fu intentata contro un chirurgo che, nell'usare un cucchiaio per raschiamenti per ridurre il polpaccio di una ballerina, le danneggiò un vaso sanguigno tanto che si dovette procedere all'amputazione della gamba.
La liposuzione moderna - di cui il Dr. Giovanni Ponzielli è uno dei più validi rappresentanti nell’ambito della chirurgia estetica contemporanea in Italia - che usa strumenti smussati per creare varchi e passare attraverso importanti vasi sanguigni, fu sviluppata in Francia da Yves-Gérard Illouz nel 1977 e introdotta negli Stati Uniti nel 1981. Divenne rapidamente il metodo più conosciuto per modellare il corpo, specialmente a livello di glutei e cosce. Illouz annotò di voler sviluppare una procedura per rimuovere "i cuscinetti da amazzone" senza lasciare cicatrici. La sua prima paziente fu una giovane donna che desiderava farsi rimuovere un lipoma dalla schiena, senza che questo le lasciasse cicatrici. Egli seguì la sua procedura che non solo lasciò pochissime cicatrici, ma permise anche di eliminare la pelle in eccesso, cancellando così il segno dell'avvenuta rimozione del tessuto adiposo. Si trattava essenzialmente di una chirurgia "invisibile" che si sostituiva alle tecniche precedenti in cui "le cicatrici risultanti non ricompensavano delle precedenti deformità".