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Mastoplastica Riduttiva
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Mastoplastica Riduttiva - Intestazione

Mastoplastica Riduttiva

Mastoplastica Riduttiva Panoramica

Mastoplastica riduttiva: questa tecnica è più complessa di quella additiva. Spesso l'operazione è dovuta a necessità cliniche: seni più pesanti di 400 grammi possono causare dolori a collo e schiena, sforzando la colonna vertebrale, e persino agevolare I'osteoporosi. Ne sono affette soprattutto le ragazze molto giovani e le donne in menopausa.

L'intervento dura circa tre ore; la paziente viene completamente anestetizzata e resta ricoverata da due a dieci giorni. Lo scopo dell'intervento è quello di ridurre la quantità di pelle, di tessuto ghiandolare e di grasso subcutaneo, di alzare la posizione del capezzolo e di rimodellare l'intero seno.

Nello spostamento verso I'alto del capezzolo, la posizione prevista viene evidenziata sulla pelle mentre la paziente è in posizione eretta. Se si escludono gli interventi estremi, il capezzolo non viene mai separato completamente dal sistema ghiandolare e dallo strato di tessuti sottostanti, in modo da poter conservare, anche dopo I'intervento, la sensibilità e la capacità di allattamento.

Possono essere utilizzate le seguenti tecniche chirurgiche:
1) La classica tecnica "con incisione a T", sviluppata da McKissock, Pitanguy, Ribeiro e altri: la cicatrice parte dall'areola del capezzolo, scende fino alla piega sottomammaria e continua lungo quest'ultima orizzontalmente, descrivendo la forma di una T capovolta. L'incisione orizzontale deve essere più corta possibile, in modo da evitare ispessimenti e formazione di cheloidi.
2) La mastoplastica riduttiva verticale (Lassus - Lejour): il chirurgo belga Madeleine Lejour ha sviluppato una tecnica caratterizzata da una produzione minima di cicatrici. Infatti, l'incisione percorre la circonferenza dell'areola e scende verticalmente verso la piega sottomammaria, ma non prosegue oltre. La cute rimane "increspata" a causa della cicatrice verticale, ma entro tre mesi dall'intervento ritorna nuovamente tesa.
3) La mammoplastica riduttiva periareolare: l'incisione percorre solo il perimetro dell'areola. Questo metodo viene usato negli interventi minori. Inizialmente possono apparire piccole pieghe sulla pelle, ma nel giro di qualche mese si spianano.

Dopo una mastoplastica additiva o riduttiva vengono applicati dei tubi di drenaggio, tenuti in posizione da una stretta fasciatura, che permettono il deflusso dei fluidi e del sangue in eccesso dalla ferita; vengono poi rimossi dal chirurgo 24-48 ore dopo l' intervento. In occasione della sostituzione della prima fasciatura, viene adattato un reggiseno di sostegno per aumentare la stabilità. Inizialmente il seno appare piuttosto gonfio; ci può essere dolore a livello della ferita, senso di tensione e alterazione della pigmentazione della pelle. Spesso il seno sembra molto teso e troppo alto, ma questi sintomi si attenuano nel corso della guarigione e per effetto della gravità.
I punti vengono rimossi dopo un periodo che va dagli otto ai quattordici giorni, mentre la sutura resta protetta da una benda per i mesi successivi. Per circa tre mesi è necessario indossare ininterrottamente un reggiseno di sostegno, affinché non ci siano complicazioni nel processo di guarigione delle ferite interne. La paziente può riprendere dopo una settimana a praticare esercizi a terra e per le gambe, dopo un mese a nuotare, dopo due mesi a fare fitness, dopo tre mesi a praticare tennis, golf ed equitazione.

Rischi: seni asimmetrici, per esempio capezzoli disuguali. La correzione richiede di solito un intervento chirurgico.
Ritorno alle attività lavorative: dopo 1-2 settimane.